Il circo
- Laura Frascarelli
- Apr 29, 2020
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La donna ippopotamo in un boa di piume sgargiante ride sguaiatamente aprendo le sue fauci e sollevando ritmicamente i pesanti lardelli. Ingioiellata come la madonna del Carmine e pittata in faccia come una vecchia baldracca, si gode il suo spettacolo circense senza ritegno.
A debita distanza l’uomo struzzo dall’aria ottusa guarda impassibile attraverso le lenti spesse e unte. Il suo aspetto così beige, nel suo paltò beige, da cui spuntano le tristi piume beige fanno pensare a quelle stanze spoglie e fumose di impiegato afflitto. Deve essere scappato da lì per abbandonare la sua frustrazione, senza per altro riuscirci. O forse l’hanno costretto, per fargli fare uno straccio di risata… ma niente, neanche i clown più esilaranti o i trapezisti più spericolati riescono a turbare di un solo millimetro la sua impassibilità.
E poi guarda, più in là: un ragazzo pantera tutto nero e muscoloso. Sembrerebbe nero di pelo lucido invece sono tatuaggi. Vorrebbe fare lo spavaldo ma anche i muscoli sono finti. Mostra denti lucidi da sorriso eccessivo in un’espressione languida.
E le ragazzine galline, da lontano un po’ lo compiacciono, un po’ lo ignorano… sono lì con il loro galletto tronfio che vorrebbe avere la pretesa e il gusto di controllarle.
Il domatore fa schioccare la sua frusta e li mette tutti in riga! Pancia in dentro petto in fuori!
Questo non è un treno, è un circo!
(Ph: Morgan Petroski - Unsplash)
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